Miriam è entrata in associazione con le lacrime agli occhi, sono la figlia di Samia, mia mamma è stata uccisa da mio padre. Sapevo quel che era successo quel 17 aprile in via Joppi e non è facile trovare le giuste parole per parlare con le vittime specialmente con le vittime di un reato. Non era la parola che volevo dire ma sono stato capace di dire solo "condoglianze". Quella parola banale che tanto mi mette in imbarazzo ai funerali. Una parola che liquida in un attimo il compito di coloro che partecipano al dolore di colui che ha subito una perdita e che meriterebbe qualcosa di più di quella parola preconfezionata. Miriam è arrabbiata con il sistema che ha fallito e che ha valutato di proteggere Samia attraverso un braccialetto elettronico.
Quel sistema che non ha valutato la reale pericolosità di un uomo che aveva smesso di essere marito e forse padre. Quel sistema che non ha saputo difendere una mamma da un papà così come tanti che in quei momenti di rabbia non hanno trovato il tempo per riflettere sul quel dolore che stavano portando ai propri figli.
Le spiego che la morte del reo estingue il reato e che questa giustizia non potrà pronunciarsi per l'omicidio di sua mamma.
E' passato qualche giorno da quell'orrendo delitto e i riflettori si sono quasi spenti, domani (rispetto il giorno dell’incontro) ci saranno le autopsie della mamma e del padre, un atto dovuto. Miriam dice che li porterà tutti e due a casa in Tunisia ma per il padre sarà anche questo un atto dovuto, una responsabilità che ci si deve assumere.
Miriam ha 21 anni ma in quel momento mi sta insegnando qualcosa. Quell’uomo ci ha distrutto la vita, ci ha tolto la nostra mamma. La distanza è enorme e me ne rendo conto, siamo una cultura diversa, mondi diversi nella gioia e nel dolore, non è questo il momento di cercare di capire.
Mio fratello Youssef ha 15 anni viveva con la mamma e adesso… adesso il comune se ne prende carico e lo ha collocato in una sede protetta, lontano dagli amici lontano dagli affetti e per lui il futuro non sarà facile. Miriam lo vorrebbe con se ma ha capito la situazione. Parla in maniera tranquilla ma a volte, quando l’argomento è tremendo, le manca il respiro.
E' brava, forte, manda giù il boccone e riesce a non far uscire la lacrima dagli occhi e riparte “credo che accetterò la decisione del Giudice e la proposta dei Servizi Sociali, spero solo che lo autorizzino a venire con me in Tunisia per il funerale”.
Hai i soldi per il viaggio? cosa fai nella vita? quanti soldi hai sul conto? in cassa ci sono solo 500 euro ma il trasporto delle salme è a cura delle autorità della Tunisia, si è mossa la comunità islamica e abbiamo fatto una raccolta con una di quelle piattaforme di raccolta. Quanti soldi sei riuscita ad ottenere dalla solidarietà? in 15 giorni 395,00
Uff, mamma mia mi aspettavo qualcosa di più, penso abbiate bisogno di molto di più.
Sono schietto ed è più un difetto che un pregio e sbotto spiegandole che in Italia funziona così: o sei un personaggio oppure…
Se la raccolta la fa la FERRAGNI o qualche altro influencer la massa partecipa alla solidarietà anche senza sapere a chi andranno i fondi e saranno pronti a comperare pupazzetti e a mangiare pandoro in qualsiasi stagione dell’anno.
Non è il fatto in se a smuovere le coscienze ma chi propone.
Siamo il popolo che il femminicidio è buono se vicino al 25 novembre ed è buono se sei disposto a mettere in piazza e sui social la tua vita. Se sei un signor nessuno tutto quel che ti accade non avrà nessuna solidarietà.
Se non sei disposta a fare gossip della morte della mamma il conto non raggiungerà la cifra necessaria e potrai contare solo sugli amici e ti dovrai preparare ad una cocente delusione.
Miriam non sa che cosa fare e allora chiamo un assessore del comune di Udine che capisce e si spende almeno per i biglietti del viaggio.
Il giorno dopo la cosa sembra sgonfiarsi e mi tocca sentire da una dei servizi sociali: “ se avessero deciso di seppellirli nel cimitero San Vito, il comune si sarebbe fatto carico delle spese ma se decidono di seppellirli in Tunisia le cose si complicano”.
Mi tocca anche ascoltare della vicenda del ragazzo morto nel rogo di Santa Caterina e delle modalità del trasporto della salma in Albania… mah, forse non ho capito.
Sono uno che si arrabbia facile ma non voglio polemizzare e non so nemmeno se al San Vito c’è una parte dedicata ai mussulmani, oggi non mi interessa.
Simo un'Associazione piccola e non abbiamo grossi fondi ma propongo a Miriam di farle concedere dall’Associazione i soldi che le persone avevano donato con il 5x1000.
Li avevamo riscontrati con meraviglia sul conto corrente e avevamo già deciso di consegnarli integralmente alle vittime di reato che seguiamo tra quelle più bisognose così come facciamo con i proventi dalla raccolta dei tappi di plastica.
Il direttivo e i soci hanno immediatamente approvato.
€ 334,05 che non possono essere minimamente sufficienti per aiutare dopo una simile tragedia.
Purtroppo, la mia precedente mi ha portato a vedere troppe donne uccise da coloro che dovevano proteggerle, da coloro che avevano fatto una promessa, da coloro che hanno sigillato un lucchetto su un ponte o cose simili. Mi porto dentro tutte quelle emozioni per aver dovuto osservate quella rabbia e non riuscirò mai a capire come la disperazione e l’ira non ti lascino uno spiraglio prima di colpire una due tre, anche 71 volte. Uno spiraglio che ti permetta di pensare, almeno per un secondo alle tue bambine ai tuoi figli, uno spiraglio per farti desistere da quell’atto stupidamente egoistico.
Ho proposto a Miriam una raccolta fondi semplice, quasi un porta a porta mettendole a disposizione l’IBAN dell’Associazione attraverso il quale chi lo vorrà potrà versare qualcosa specificando nella causale il nome di SAMIA così da poter poi procedere alla consegna totale di quello che sarà il ricavato.
Chi lo vorrà potrà depositare qualche spicciolo nei barattoli aiuto dell’Associazione che sono posizionati in qualche locale della città e presso la sede di via Parini 39.
Sarebbe un bel gesto a testimoniare una vicinanza per un dramma irreparabile. Chi lo vorrà potrà richiedere l’elenco dei luoghi dove sono posizionati i barattoli di latta e speriamo di poter ottenere un soddisfacente risultato.
Miriam ha perso la mamma e nessuno potrà lenire la sofferenza che l’accompagnerà per tutta la vita.
Miriam ha una bimba di due anni e mezzo e prima o poi conoscerà la storia dei nonni.Udine ha visto la vicenda Tominaga e, almeno apparentemente, ha dimostrato solidarietà. Udine ha umiliato un uomo di colore che stava tra i pali. Udine è stata tacciata di razzismo a livello nazionale. Udine si è spinta perfino ad offrire le chiavi della città per far capire i valori di un popolo. Pensiamo a quello che abbiamo, ai valori di questa nostra terra, alla semplicità delle persone e cerchiamo di dimostrare che conosciamo il valore della solidarietà. Grazie
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